Casa Fellini Ieri

“La casa, situata sul lato sinistro della strada verso il torrente Rigossa, è tuttora esistente, anche se disabitata. All’esterno si presenta come ai tempi in cui vi abitava la famiglia Fellini. È una casa a due piani in stile ultimo Ottocento. Sul davanti si trovano due alberi ad alto fusto alla cui ombra erano soliti riunirsi i famigliari e i parenti per trovare un po’ di frescura nei mesi estivi. Sul retro si trovano due grandi fichi che coprono in gran parte il deposito per gli attrezzi agricoli, oltre il quale si estendono i campi fino al torrente. L’espansione dell’edilizia abitativa ha attualmente inglobato la casa, che allora si trovava in aperta campagna”

E. Lorenzini, Federico Fellini, mio cugino.
Dai ricordi di Fernanda Bellagamba, Cesena, Società Editrice “Il Ponte Vecchio”, 1999

Casa Fellini e Gambettola nel cinema di Federico Fellini

La dimensione gambettolese, della campagna, dei nonni e in particolare della nonna Franzchina, sono risultati decisivi nella poetica felliniana.

Federico Fellini ha raccontato più volte le vacanze estive passate a Gambettola dalla nonna Franzchina (Franceschina) e quanto queste vacanze abbiano influito sulla sua carriera di regista. Casa Fellini è dunque un luogo importante perché è l’unica casa ancora esistente in cui ha vissuto il regista, patrimonio per i gambettolesi e per tutto il mondo, dal momento che parliamo di uno dei cineasti più importanti del Novecento.

Fellini ha raccontato spesso quanto la campagna gambettolese, coi suoi modi di vita arcaici, magici e misteriosi, sia alla base del suo mondo interiore e della sua creatività. Così che tutto questo mondo appare nel suo cinema: in un capolavoro assoluto e mondiale come , dove a un certo punto sbuca il casolare, la nonna Franzchina, lui bambino e risuona il dialetto romagnolo, e in due film premiati con l’Oscar come La strada, un viaggio nella campagna, e Le notti di Cabiria, tutto romano, ma con una scena di religiosità popolare riconducibile alle esperienze dell’infanzia del grande regista. Non solo. I personaggi gambettolesi dei Clowns.

Gli echi della cittadina romagnola in Roma e Amarcord. E non basta. Già nel lontano 1948 Fellini, ancora soggettista, sceneggiatore e in questo caso attore, trasporta i suoi ricordi d’infanzia nel Miracolo diretto da Rossellini, e quando esordisce nella regia assieme a Lattuada in Luci del varietà, non manca di mostrare la campagna dell’infanzia. Addirittura il suo “testamento” La voce della luna pullula di reminiscenze gambettolesi.

Immagini della casa e della nonna nel Film ‘’8½’’ (1963)

Immagini della casa e della nonna nel Film ‘’8½’’ (1963)

Immagini dal Film “Amarcord” (1973)

Immagini dal Film “Amarcord” (1973)

Immagine dal Film “I Clowns” (1970)

Immagine dal Film “La Strada” (1954)

Immagine dal Film “La Voce della Luna” (1990)

Rassegna stampa

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